Civita è un’incantevole località collinare immersa nel Parco Nazionale del Pollino dove ancora vivono tradizioni e folclori. Qui è ancora possibile ascoltare gli abitanti parlare l’ Arbëreshë, la lingua dei fondatori albanesi che fuggivano dall’occupazione turco-ottomana nel XV secolo. Tracce di questa cultura, tutelata e riconosciuta dallo stato italiano, si trovano ovunque. Per ripercorrerne la storia è possibile visitare il Museo Etnico Arbëreshë, ascoltare i tipici canti tradizionali, Vjersh, o assaggiare le succulente ricette che adornano ancora le tavole dei civitesi. L’impronta orientale è evidente anche nella chiesa di Santa Maria Assunta dove è possibile assistere alla celebrazione di funzioni liturgiche in greco. Sopra il portone principale è collocato un mosaico raffigurante San Biagio, Vescovo martire, Santo Patrono di Civita.
Incorniciata da un paesaggio maestoso, Civita gode della vista di imponenti montagne rocciose, ammorbidite dal verde della vegetazione, che si aprono per mostrare il mar Jonio. Grazie ad una natura così generosa, qui è possibile passare giornate alla scoperta di meraviglie incontaminate. Sospeso nel vuoto c’è il Ponte del Diavolo, poi la Timpa del Demanio, ammirabile anche dal B&B La Magara, così come le Gole del Raganello bagnate da acqua fresca e cristallina e piccole cascate.
In queste zone della Calabria cresce il Pino Loricato: una pianta dal portamento fiero. La sua corteccia è divisa in placche simili a quelle della corazza dei soldati greci: la Lorica (nome che richiama proprio questo particolare). Non ne esiste un esemplare uguale all’altro, si erigono tutti su tronchi difformi.
In questo meraviglioso paese si trovano segni di un’archeologia industriale, come la filanda e il mulino ad acqua, che ricordano un’atmosfera rarefatta, ricca di suggestioni autentiche, in cui il tempo si dilata. Perchè quando si arriva a, tutto si ferma.